Dalle “Omelie”
In qual’abisso di doveri e di pericoli mi trovo immerso, gran Dio! Questo è il motivo per cui in mezzo alla comune esultanza abbonda di tristezza il mio cuore… poiché se mai vi fu Parroco trascelto pieno di infermità e di debolezza, io certamente sono quello. Ho presenti gli errori della mia passata vita, benché il peso degli anni non mi prema il dorso....
…Il profeta Geremia dice che siamo tre volte polvere e ne rende ragione: “Ricordati, o uomo, che sei polvere nella tua origine, sei polvere nel tuo essere e sei polvere nel tuo finire”. Terra, terra, terra, audi vocem Domini...
Dall’Epistolario
A suor Elisabetta Vendramini, in risposta ad una lettera in cui la suora confida alcune difficoltà spirituali a don Luigi che la invita ad immergersi nella misericordia di Dio, imitando san Paolo.
Dilettissima Figlia in Gesù Cristo,
ho letto quanto mi avete scritto. Lo stato in cui vi trovate è lo stato in cui vi vuole il Signore; e quanto più conoscete la vostra miseria, tanto più avete motivo di confidare nella immensa Bontà di Dio.
«Abissus abissum invocat» (Salmo 41 (42), 8: L’abisso chiama l’abisso). L'abisso della miseria, deve invocare l'abisso della Misericordia.
Imitate S. Paolo che oggi celebriamo la sua conversione, e sentirete a dirvi: «Sufficit tibi gratia mea» (2 Cor. 12,9: Ti basta la mia grazia). Confidenza in Dio, obbedienza cieca a chi fa le veci di Gesù Cristo, ed orazioni per quanto potete, e vi assicuro che resterà confuso l'inferno tutto.
Raccomandatemi a Gesù, ed assicuratevi che mai mi scordo di voi appresso questa Bontà infinita. Onde unitamente a tutte le figlie ci nasconda nel suo amorosissimo Cuore, nel quale vi lascio dandovi mille benedizioni.
Il Vostro affettuosissimo Padre in Gesù Cristo
Don Luigi Maran
Don Luigi esorta suor Elisabetta Vendramini a corrispondere all’amore di Dio
Ora, figlia mia carissima, lasciate che io vi parli col cuore sulle labbra. Sta in voi, se volete correre la via del Divino Amore; è colpa vostra, se non divenite un fuoco nell'amore di chi sì svisceratamente vi accarezza.
Voi miserabile, voi senza virtù, senza merito, pure egli infonde continuamente nell'anima vostra grazie grandi, solo per appianare la strada alla sua unione. Che farà egli, questo buon Gesù se sarete grata a Suoi favori? Importa molto, o figlia, che conosciate la gran dignità in cui vi trovate, acciò abbiate a vergognarvi d'esser più della terra.
Egli vi dona soavità e dolcezze, per rendervi esosi e stomachevoli i beni del mondo, e per indurvi all'amor della croce. Attendete adunque a staccarvi sempre più dalle cose terrene; umiliatevi al Signore, ringraziatelo continuamente, e pregatelo di tutto cuore onde vi mantenga nel suo Amore.
Il materasso per ora tenetelo.
Il Vostro affettuosissimo Padre in Gesù Cristo
Don Luigi Maran
Oh! meraviglia di tutta Gerusalemme.
Da quel momento in poi tutti i fedeli cominciarono ad adorare la santa Croce,
come testimonio dei patimenti di Gesù, come termine delle sue pene.
Questa è quella croce con la quale Iddio alla fine di questo mondo verrà a giudicare tutti gli uomini.
Questa è quella croce alla cui vista sfuggon spaventati i demoni nelle più oscure tenebre dell’inferno.
Questo è quel legno santissimo, in virtù del quale, tanti storpi si drizzarono, tanti ciechi ebbero la vista, tanti muti la favella, tanti peccatori il perdono: questo è quel legno adorabile che ci distingue dagli ebrei, dai gentili, dagli eretici.
Questa è quella sorgente nella quale possiamo trovare ogni bene.
Oh! accrescete la vostra devozione verso questa santa Croce: sia essa la vostra guida in ogni vostra opera.
E voi Croce santissima, santificata dalle carni del nostro Gesù, stendete sulle anime prostrate uno dei vostri portentosi rami e colpite in tal modo il nostro cuore, sicché da esso non abbia da uscire se non un torrente di lacrime per le nostre colpe, come fonte d’amore alla virtù. Amen