Letizia Galeazzo
di anni 83.
Apparteneva alla comunità dell’Infermeria “Regina Apostolorum” di Taggì di Sotto.
Era originaria di Padova, in località Voltabarozzo: vi era nata il giorno 8 luglio 1941. Entrata nella famiglia elisabettina nel 1958, aveva fatto la prima professione nel 1961.
Visse la missione elisabettina per venti anni come insegnante di scuola materna a Padova-Chiesanuova, Pordenone-asilo “Alle Grazie”, poi “San Marco”, Bardolino (Verona), Pordenone-asilo “Sacro Cuore”, Candelù (Treviso), Belluno-Cavarzano in cui fu anche superiora della comunità.
Dal 1980 al 1981 è a Londra per l’acquisizione della lingua inglese necessaria per svolgere il suo servizio come educatrice all’asilo nido per i dipendenti dell’ospedale Caritas Baby Hospital, dove vi rimase fino al 1986.
Rientrata in Italia, nel 1987partì per l’Egitto dedicandosi alla formazione della donna nell’insegnamento di taglio e cucito, prima ad Armant El Heit in Alto Egitto, poi al Caritas Social Centre a Ghiza.
Rientrata in Italia per motivi di salute, dopo un adeguato recupero, dal 1993 al 2009 impegnò le sue energie in campo pastorale in Piemonte, a San Candido di Murisengo (Alessandria) finché non fu visitata da una malattia importante. Recuperate le energie che le consentivano di vivere con entusiasmo e creatività, visse alcuni anni a Pordenone nella comunità “Santa Maria degli Angeli”, poi a Monselice (Padova) nella comunità “Beata Elisabetta” e a Zovon di Vo’.
Nel 2019 per la salute sempre più compromessa si rese necessario il trasferimento a Taggì di Sotto nell’infermeria “Regina Apostolorum” dove suor Dalisa visse con serenità partecipando vivacemente alle iniziative proposte.
In questi ultimi giorni si aggravò e fu necessario il ricovero all’ospedale di Cittadella. Qui, nella serata del 28 gennaio, avvenne il suo incontro con il Signore Gesù, da lei sempre amato e servito. L’accolga lui con un abbraccio di tenerezza. Noi l’accompagniamo con la preghiera di suffragio.
Portiamo in cuore l’entusiasmo per la vita elisabettina di suor Dalisa, la sua passione apostolica e la sua creatività nel confezionare borse, bambole e mille altri oggetti per i mercatini missionari e per la famiglia elisabettina, coinvolgendo nei progetti tante persone a lei particolarmente affezionate cui va anche la nostra riconoscenza.
Siamo grate alle consorelle e al personale per quanto hanno donato a questa nostra sorella.