Costantina Rossi
di anni 94.
Apparteneva alla comunità dell'Infermeria "Beata Elisabetta" di Taggì di Sotto.
Nata a Rocca Pietore (Belluno) il 9 marzo 1930, entrò nella famiglia elisabettina nel 1949 e fece la professione nel 1952.
Espresse la missione elisabettina inizialmente in ambito educativo-assistenziale al preventorio di Barbarano (Vicenza) poi all’asilo di Morsano al Tagliamento (Pordenone); successivamente rivelò sensibilità per la cura del malato per cui, conseguita la preparazione specifica, dal 1956 al 1985 fu buon samaritano nelle corsie dell’ospedale di Padova, vivendo i vari passaggi della comunità ospedaliera da dentro la struttura (da unica comunità, a tre, a due) alle comunità costituite in Padova dal 1978, continuando il servizio in ospedale da pendolare: nella comunità di via Ospedale di cui fu anche superiora, poi in quella di via San Massimo.
Dal 1985 continuò il servizio infermieristico nella casa di riposo di Orgiano (Vicenza) e poi nell’ospedale di Noventa Vicentina.
Nel 1990 al 2002 fu animatrice degli anziani e superiora della comunità presso la casa di riposo “Iviglia” a San Candido Murisengo prestandosi perché la casa assumesse sempre più un volto di cordiale accoglienza degli anziani; dal 2002 al 2005 fu a servizio dei sacerdoti ospiti nella casa di riposo a San Vito al Tagliamento (Pordenone).
Fu infine trasferita a Pordenone nella comunità “Santa Maria degli Angeli” - confluita poi nella “Regina Pacis” - collaborando con piccoli servizi nella cura della casa, sempre con il sorriso che le era caratteristico.
Visitata dalla malattia, con la chiusura della comunità “Regina Pacis”, il 16 giugno 2021 suor Gemmapia passò serenamente nell’infermeria “Beata Elisabetta”, inserendosi con i suoi tratti gentili e cordiali tra le sorelle della comunità, partecipando alle varie iniziative che venivano offerte.
Le energie andarono progressivamente diminuendo e, in questi ultimi mesi, intravvedendo il traguardo vi si preparò con abbandono filiale accompagnata dalle consorelle al grande incontro, che avvenne nel pomeriggio del 28 settembre.
Ricordiamo suor Gemmapia come donna essenziale, eccellente infermiera, disponibile, lavoratrice instancabile, attenta al bisogno del malato e dell’anziano, consorella riservata ma cordiale, capace di tessere buoni rapporti tra le persone come sapeva comporre, con il suo senso del bello, stupendi ricami con il lavoro a chiacchierino.
La accompagniamo con la nostra preghiera di suffragio perché possa incontrare il volto splendente del Padre.
Siamo grate alle consorelle e al personale dell’infermeria per le cure prestate.