suor Serafina

Suore elisabettine

Antonia Alice Moretto


 




Nata a Noventa di Piave (Treviso) il 4 settembre 1922, era entrata nella nostra famiglia nel 1939 e aveva fatto la professione religiosa nel 1941.

Espresse il carisma elisabettino soprattutto in ambito educativo, formativo e di governo.

Dopo i primi anni di insegnante di scuola materna, ad Asolo (Treviso), a Salò (Brescia), all’Asilo “Breda” a Ponte di Brenta - servizio interrotto per malattia vissuta a Zovon di Vo’ - fu superiora nella comunità del preventorio antitubercolare a Galzignano (Padova) fino al 1965, trasferita poi, sempre come superiora, all’Istituto “E. Vendramini” a Pordenone, quindi al Centro medico psicopedagogico di Brusegana, e poi nella scuola apostolica trasferita nella nuova costruzione di Taggì di Sotto (Padova).

Nella costituzione della provincia religiosa di Padova 1969 fu eletta vicaria provinciale per due mandati; nel 1976 fu eletta superiora provinciale, ruolo che esercitò per tre mandati fino al 1986.

Terminato questo servizio, fu superiora nella comunità “La Meridiana” a Viole di Assisi (Perugia), poi presso la Casa del clero a Padova e dal 1990 fino al 2000 nella comunità “San Giuseppe” a Zovon di Vo’ (Padova).

E venne il tempo del riposo da ruoli istituzionali. Per sette anni fu nella comunità “E. Vendramini” di Bassano del Grappa (Vicenza) aiutando nell’amministrazione della comunità; dal 2007 al 2015 fu collaboratrice nei servizi domestici nella comunità “Beata Elisabetta” all’OPSA a Sarmeola di Rubano (Padova) e per sei anni nella comunità “Sant’Eufemia” a Padova.

Gli acciacchi si fecero sentire anche per lei, lavoratrice vivace e instancabile, per cui nel 2021 si arrese ad una vita dipendente dalle cure delle sorelle, lei sempre così autonoma. Fu traferita nella infermeria “Beata Elisabetta” a Taggì di Sotto (Padova) dove festeggiò con gioia i suoi cento anni, lodando Dio per il tanto bene ricevuto e fatto con l’aiuto del Signore. Progressivamente la sua vita fu una bella preparazione all’incontro con il Signore da lei servito in tanti modi nelle sue sorelle.

Il Signore la portò con sé nella sua ascesa al cielo e con serenità ella lo seguì con il suo “eccomi” totale e definitivo.

La figura di suor Serafina lascia in tante di noi il ricordo di una elisabettina tutta di un pezzo, volitiva, decisa, intraprendente, sempre dal tratto gentile e cordiale. Gliene siamo molto riconoscenti. Vivi nella pace e nella gioia, suor Serafina, e grazie per la tua testimonianza di consacrata.

E grazie a tutte le persone che si sono prese cura di lei in questi anni.




 

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