Antonia Margherita Braggiè
Nativa di Bagnoli di Sopra (Padova), 17 giugno 1932, era entrata nella famiglia elisabettina nel 1951 e aveva fatto la professione nel 1954.
Visse il carisma elisabettino come cuoca, unendo il lavoro materiale con il dono del sorriso, della fiducia in Dio, dell’incoraggiamento alle persone che incontrava. Così si espresse a Noventa Vicentina, a Stevenà di Caneva (Pordenone), a Scaltenigo (Venezia), alle Cucine popolari di Padova, all’Istituto Serafico in Assisi, a Canaro (Rovigo), a Badia a Settimo (Firenze), a Dogato (Ferrara), disponibile anche a dare una mano nel periodo estivo nella Colonia Maran agli Alberoni e nella casa di spiritualità di Viole di Assisi.
Approdò anche a Roma, al sanatorio “Elisabetta Vendramini” dal 1974 al 1978 e nella comunità “San Francesco” dal 1995 al 2000, sempre silenziosa, umile, servizievole, tenace nel lavoro, felice di essere utile alla comunità.
Da Roma in Sicilia, a Gibellina (Trapani), incurante della distanza e disinvolta nell’affrontare anche il viaggio in aereo. Fu presenza significativa nella comunità parrocchiale che, al momento del ritiro della comunità nel 2008, ha manifestato un grande affetto verso di lei.
Il tempo del riposo vissuto nella comunità presso il monastero S. Chiara a Montegrotto (Padova), fu un tempo in cui suor Urbanina donò una testimonianza di vita bella, di sorella generosa, attenta ai vari bisogni della comunità, solerte e silenziosa, fino al trasferimento nell’infermeria “Beata Elisabetta” – Taggì di Sotto (Padova), avvenuto il 19 giugno 2020.
Qui visse la consegna al Signore, amato e servito in tanti fratelli lungo tutta la sua lunga esistenza e incontrato nella notte del 18 ottobre 2023, dopo un improvviso aggravamento.
Riconoscenti, l’accompagniamo con la nostra preghiera di suffragio e con lei ringraziamo le consorelle e tutto il personale che l’ha curata in questi anni.