Maria Lidia Rozzato
Originaria di Campodarsego (Padova), dove era nata il 26 marzo 1928, era entrata nella famiglia elisabettina nel 1945 e aveva fatto la professione nel 1948.
Visse la missione elisabettina prevalentemente come collaboratrice di comunità a Bardolino (Verona) e negli uffici generali: all’istituto Serafico in Assisi, all’ospedale di Latisana (Udine), al sanatorio “Ciaccio” in Catanzaro, nella Casa Serena ONPI a Sassari, nella casa della Procura generalizia a Roma. Sempre laboriosa, instancabile, generosa.
Dopo un anno nella comunità parrocchiale di Canaro (Rovigo), nel 1975 fu collaboratrice di comunità nella Casa di riposo “E. Vendramini” a Firenze, poi, per sette anni, nella comunità scolastica “San Francesco” a Roma. Nel 1993 fu chiamata a dare il suo apporto nel seminario di Rovigo fino al ritiro della comunità, avvenuto nel 1995.
Dopo due mesi di sosta nella comunità dell’Istituto “E. Vendramini” a Roma, godendo della vivacità dei minori ospiti, fu accolta nella comunità “Regina Pacis” a Taggì di Sotto (Padova). Vi rimase fino al 2003, quando fu trasferita in Casa Madre nella comunità “Santa Famiglia”, dedita ad un apostolato speciale: confezionare corone del rosario, soprattutto per le comunità in terra di missione. Certamente la Vergine Maria la accoglierà con uno speciale sguardo di benevolenza.
Nel 2012 il suo fisico già provato da acciacchi fu visitato dalla malattia in modo significativo; anche le corone rimasero solo un ricordo. Ricoverata nell’infermeria di Casa Madre, con le altre sorelle ammalate nel 2017 passò alla “Beata Elisabetta” a Taggì e poi alla “Regina Apostolorum”. Anni di disagi, di offerta e di abbandono fiducioso alla volontà del Signore, aiutata a prepararsi all’incontro con lui.
La accompagniamo con la nostra preghiera di suffragio e con riconoscenza per quanto ha donato alle nostre comunità; siamo vicine con affetto alla sorella suor Maria Clementina.
Sempre grate a quanti l’hanno assistita e curata nella sua lunga permanenza nelle infermerie.