Nata aBarbarano Vicentino (Vicenza)il 21 febbraio 1935, entrò nella famiglia elisabettina nel 1954 e fece la professione nel 1957.

Dotata di sensibilità verso la persona ammalata, fu subito inviata a vivere questo ministero nelle corsie dell’ospedale civile di Padova, fino al 1971.

Dopo il conseguimento della specifica preparazione nella scuola convitto “don Luigi Maran” a Pordenone, per un anno fu caposala nella clinica oculistica di Napoli; nel 1974 tornò all’ospedale di Padova esercitando la sua qualifica di strumentista quale “braccio destro” del primario di chirurgia, inserita in diverse comunità dopo che le suore uscirono dalla struttura ospedaliera. Dalla comunità "C" e poi "seconda", passò nella comunità ospedaliera di via San Mattia, poi di via Ognissanti, poi in casa provincializia (oggi Sant’Eufemia), recandosi quotidianamente nel luogo della sua missione.

Nel 2001 venne il tempo del riposo, da lei vissuto nella comunità soggiorno "E. Vendramini" a Padova-Arcella.

Nel 2009 una malattia importante: un lungo ricovero ospedaliero, poi il trasferimento nell’infermeria di Casa Madre, passata nel 2017 a Taggì di Sotto “Beata Elisabetta” insieme alle altre ammalate.

Dal 2019 passò nella attigua infermeria "Regina Apostolorum". Un lungo cammino di sofferenza, di offerta, abbandono, di condivisione con le altre ammalate e certamente una opportunità buona per prepararsi all’incontro con il Signore avvenuto alle prime ore di oggi, festa di san Giacomo apostolo.

Chi l’ha conosciuta ricorda la sua competenza professionale, il suo farsi prossimo attento ai bisogni della persona, la sua allegra partecipazione alla vita comunitaria.

Ora l’accompagniamo con la nostra preghiera di suffragio: il Signore l’accolga e benedica le sue fatiche e i gesti di generosa attenzione.

Ringraziamo con viva cordialità le consorelle e il personale sanitario che l’hanno accompagnata nelle ultime tappe del suo viaggio terreno.