Pierina Bottin
Era originaria di Correzzola (Venezia): vi era nata il 7 agosto 1930. Entrata nella famiglia elisabettina nel 1949, aveva fatto la professione nel 1952.
Dotata di sensibilità verso chi soffre, esercitò la professione infermieristica in diverse situazioni, con lo spirito del buon samaritano. Per circa venticinque anni servì con competenza e passione la persona ammalata nelle corsie dell’ospedale di Padova, membro della comunità ospedaliera prima delle “Cliniche da Monte”, poi nelle nuove strutture all’interno dell’ospedale, e, dopo l’entrata in ruolo (1978), sempre in servizio infermieristico come pendolare inserita nella comunità ospedaliera in via Annibale da Bassano per quattro anni e in via Sant’Eufemia per altri quattro anni.
Raggiunta l’età della pensione, fu per un anno nella comunità educativa Irpea a Padova e per tre anni nella casa di riposo “Roseto” gestita dai frati cappuccini in Avellino. Dal 1992 al 2014 fu coordinatrice di reparto all’Opera della Provvidenza “Sant’Antonio” a Sarmeola (Padova) fino a quando le forze glielo consentirono. Nel 2014, dopo alcuni mesi a riposo nella comunità Maria Immacolata a Zovon (Padova), visitata dalla malattia fu trasferita nell’infermeria di Casa Madre e, partecipe delle vicende della struttura, passò con altre ammalate nell’infermeria “Beata Elisabetta” a Taggì di Sotto (Padova).
Suor Jubilea visse la malattia accogliendo serenamente le cure di chi la assisteva e abbandonandosi alle braccia del Padre, certa della sua amorevole presenza. Così andò incontro a lui, certamente accompagnata dal suo Santo protettore, Pietro, proprio oggi, giorno della sua festa.
Raccogliamo la bella testimonianza di donna forte, dal tratto gentile, serena, attenta a chi soffre, generosa. Il Signore l’abbia con sé nella sua pace. Noi l’accompagniamo con la preghiera di suffragio.
Siamo grate a quante le sono state amorevolmente e professionalmente vicine nel decorso della malattia.