suor Sandrapia

Suore elisabettine

Giannamaria Fedeli


 




Originaria di Sant’Eufemia di Borgoricco (Padova), dove era nata il 2 maggio 1943, era entrata nella famiglia elisabettina nel 1958 e aveva fatto la professione nel 1961.

Conseguita la maturità magistrale, visse la missione elisabettina in campo educativo, formativo e pastorale in Italia e in terra di missione, appassionata di seguire le orme di madre Elisabetta là dove l’obbedienza la chiamava.

Dal 1965 al 1974 fu insegnante all’Istituto San Giorgio a Pordenone e poi, per due anni, fu direttrice e superiora della comunità costituita a Bibione (Venezia) su richiesta dell’Opera diocesana di assistenza.

Nel 1977 partì missionaria in Argentina, collaborando nell’aprire la comunità di Junín (provincia di Buenos Aires), incaricata della formazione delle postulanti. Nel 1988 collaborò nell’apertura della comunità di Ojo de Agua, vivendo intensamente per sei anni l’impegno pastorale nel territorio, povero e bisognoso di evangelizzazione.

Nel 1994 lasciò l’Argentina e passò in Ecuador, a Carapungo, in periferia della capitale Quito, poi a Tachina (Esmeraldas).

Nel 2000, bisognosa di recupero fisico e spirituale, fu in Italia per due anni, dedicandosi alla sua formazione pastorale ma anche all’animazione delle sorelle anziane a ammalate a Taggì di Sotto, benvoluta e apprezzata per la sua sensibilità e capacità di ascolto e di consolazione.

Tornata in Ecuador, fu superiora e impegnata nella pastorale a tempo pieno a Taisha, una comunità aperta nella foresta dell’Amazzonia.

Conclusa la presenza elisabettina a Taisha, le sue energie le spese a Carapungo, poi a Portoviejo con i bambini di strada, a Tachina e infine ancora a Carapungo.

Rientrata definitivamente in Italia nel 2017, non perse mai la passione apostolica: per alcuni mesi fu di sostegno a Pasiano (Pordenone), poi superiora nella comunità di Fossalta (Padova), poi ancora a Pasiano, fino al ritiro della comunità (2021).

I segni di una malattia appena latente si svilupparono in modo importante e, solo dopo pochi mesi di attività pastorale a Noventa Vicentina, fu trasferita nell’infermeria “Regina Apostolorum” a Taggì di Sotto (Padova).

Qui iniziò la sua lenta salita al Calvario, segnata da momenti sereni e da altri dolorosi, fino alla totale consegna a Colui per il quale aveva speso tutte le sue energie. Assistita con affetto e competenza dalle consorelle e dal personale, andò incontro al Signore proprio nelle prime ore della solennità di Pentecoste.

Riceviamo la preziosa eredità di suor Sandrapia, sorella buona, appassionata degli “interessi di Gesù” nell’opera di evangelizzazione e promozione, attenta ai poveri; la accompagniamo con la nostra preghiera di suffragio perché possa entrare nel Regno preparato per lei, accolta dalla Vergine Maria e da madre Elisabetta.


Stampa Profilo
 

Esci Home