suor Teresalbina

Suore elisabettine

Saida Favretto


 
All'alba di oggi, 26 marzo 2020, è tornata alla casa del Padre


di anni 100.

Apparteneva alla comunità dell'Infermeria "Regina Apostolorum".

Era nata a Pianiga (Venezia-diocesi di Padova) il 1° settembre 1919 ed era entrata nella famiglia elisabettina nel 1944, in piena guerra mondiale.

Emessa la professione nel 1947, fu inviata a vivere la missione a Oderzo (Treviso) con il mandato di guardarobiera nella grande struttura dell’ospedale e casa di riposo, fino al 1972.

Dal 1972 al 1979 fu superiora e guardarobiera a Orgiano, nella comunità a servizio della casa di riposo e dell'asilo infantile. Con lo stesso compito fu per un anno nella Casa Famiglia Gidoni e nella casa provincializia a Padova.

Dal 1984 al 2005 visse con grande cuore e competenza “elisabettina” nel guardaroba dell'Opera della provvidenza Sant'antonio a Sarmeola (Padova), conquistandosi la simpatia e l'affetto di ospiti e personale.

Dal 2005 la salute iniziò ad essere compromessa e fu necessario il trasferimento in Casa Madre vivendo nella comunità San Francesco e in infermeria.

Nel 2017 con l'aggravarsi dello stato di salute ci fu l’inserimento definitivo in infermeria e nel successivo novembre il trasferimento a Taggì di Villafranca, prima a “Beata Elisabetta” e da un mese circa a “Regina Apostolorum”.

Suor Teresalbina portò con dignità le varie fasi acute della malattia conservando serenità e sempre grande riconoscenza per quanto riceveva, fino all'incontro con il Signore avvenuto nelle prime ore di oggi, 26 marzo.

Molte di noi portano il ricordo della sua umiltà, della sua vivacità e serena relazione con le consorelle e gli ospiti, la dedizione generosa e tenace verso chiunque fosse nel bisogno, lo spirito di preghiera e di condivisione della vita fraterna, e molto altro. Gliene siamo molto riconoscenti mentre la accompagniamo con la preghiera di suffragio. Il Signore l’accolga fra le sue paterne braccia: da lì suor Teresalbina interceda per questa difficile situazione che l'Italia e il mondo stanno vivendo.


Esprimiamo gratitudine alle consorelle e al personale che l’ha sostenuta e assistita nella sua degenza.



 

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