Nata a Correzzola (Padova) il giorno 11 agosto 1931, era entrata a far parte della famiglia elisabettina nel 1949 e aveva fatto la professione nel 1952.

Esercitò la sua missione come incaricata nel servizio di lavanderia all’Istituto degli Esposti a Padova, al Collegio inglese a Roma, al ricovero “Beato Pellegrino” a Padova.

Le sue attitudini al ricamo e al taglio e cucito le consentirono di conseguire il diploma in tale settore negli anni Settanta e dal 1976 al 1985 le espresse nella conduzione e animazione delle donne accolte a “Casa Serena”, post-carcere femminile alla Mandria-Padova; qui fu anche superiora della comunità.

Fu abile guardarobiera a Padova, nella Casa di Riposo “E. Vendramini” e in Casa provincializia, rivelandosi persona amabile, disponibile, capace di un rapporto attento alla persona che ricorreva a lei.

Dal 1997 al 2001 mise a disposizione i suoi doni a Villa Immacolata – Torreglia (Padova).

Successivamente, dal 2001 al 2008, inserita nella comunità “Santa Elisabetta” in Casa Madre, fu sacrestana attenta e competente nella chiesa di san Giuseppe.

Sempre affabile, cordiale, dal tratto fine e accogliente, visse il tempo del riposo nella comunità Monastero “Santa Chiara” a Montegrotto (Padova) fino al 2013, quando la malattia la provò in modo significativo. Si rese perciò necessario il suo trasferimento nell'infermeria di Casa Madre e, dal 2017, nell’infermeria “Beata Elisabetta” a Taggì di Villafranca”. Dal 2019 era stata accolta nell’infermeria “Regina Apostolorum”, sempre a Taggì, e accompagnata - nel suo progressivo “silenzio”, fino al compimento della sua esistenza - dalla presenza attenta delle consorelle e del personale, cui va il nostro grazie più cordiale.

L’accompagniamo con la nostra preghiera di suffragio e con la riconoscenza per quanto ci ha donato. Possa ora intercedere per tutti noi in questo momento di grande sofferenza nazionale e mondiale.