sr Piermaria

Suore elisabettine

Antonietta Ramazzina


 
Oggi, 12 ottobre 2019, è tornata alla Casa del Padre


di anni 85.

Nata a Rovigo il 10 novembre 1933, era entrata nella famiglia elisabettina nel 1951 ed aveva fatto la prima professione nel 1954.

Fu subito avviata a vivere la missione elisabettina come cuoca in diverse scuole materne e istituzioni varie. Sono molte le comunità parrocchiali che hanno beneficiato della sua arte culinaria e incontrato il suo sorriso cordiale e aperto: Garda (Verona) e Lovadina (Treviso); a Padova nelle parrocchie della Natività di Maria e di Montà, nella casa della preghiera a Noventa Vicentina; in provincia di Padova: Fossalta, Sant’Angelo di Piove, Sant’Eufemia di Borgoricco, Villa del Conte.

Ma fu anche a Roma, al Collegio inglese e Collegio Carissimi San Giuseppe; all’Opsa – Sarmeola (Padova), all’Istituto “E. Vendramini” – Bassano (Vicenza), nella Casa di riposo “E. Vendramini” – Padova, e infine, dal 1995 al 2015, come aiuto-cuoca in Casa provinciale (oggi comunità Sant’Eufemia).

Quando nel 2015 la malattia la colpì in modo importante, fu necessario il trasferimento nell’infermeria di Casa Madre e quindi, nel 2017, il passaggio con le altre ammalate nell’infermeria “Beata Elisabetta” a Taggì.

Il decorso della malattia fu segnato da fasi alterne, a momenti acuti si alternavano momenti di serena convivenza e accettazione del suo essere poco autonoma, fino alla mattina di oggi: l’incontro con il Signore è avvenuto serenamente mentre seguiva in Tv la messa celebrata nel santuario di Monte Berico. La Vergine Maria l'ha certamente portata nelle braccia del Padre.

Tutte le sorelle che l’hanno conosciuta ricordano con affetto la sua abilità come cuoca, sostenuta anche da vari corsi di qualificazione, la passione per approfondire la cultura religiosa, il suo conversare allegro, vivace, positivo, il gusto della preghiera e la devozione alla Madonna. Le siamo grate per questa sua testimonianza.

L’accompagniamo con la preghiera di suffragio e ringraziamo tutte le persone che si sono prodigate per lei, per alleviare la sua sofferenza e il suo disagio nelle fasi acute del male.




 

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