Rilettura di alcuni testi di Elisabetta Vendramini
Una mattina,appena comunicata,intesi:tu sei la mia figlia diletta.Così fui presa per sempredalla meravigliadi sentirmi amata.E alloraperché non ardere per Lui?Vorrei essere un'aquilaper fissare gli occhinel sole divino.Io non posso voler altroche amare.La mia stessa pochezzami spingea gettarmi fra quelle braccia.Quale gioia starecon le mani apertea ricevere misericordia!E volevo con mele mie figlie e sorelle,per una coralerisposta d'amoreall'amore di Dio.Vedevo Dio amorefarsi misericordia e perdono.E tutti gli uominimi apparivano figlidella compiacenza divina.Ed io una di loro.E così mi sentivomediatrice di misericordia.Missionaria di speranza.Disposta a correreil rischio dell'amore:espiareanche per gli altri.Questo mi chiedeval'Amore:abitare molto in alto,nella cavità del suo cuore,e scenderedi continuo a valle,a condividerela fatica di viveredei miei fratelli.L'amore del Padremi rimandavaal santo ciboriodove l'Ostia consacrataera memoriadell'Amore invisibilefattosi visibile nel Figlio.Il pane mi ricordavail corpo del Figlio offertoe il vinoil sangue del Figlioversato:la croce diventavail mio amore segreto.L'Amore gridavaa me e alle mie figlie:lasciatevi crocifiggere!lasciatevi seppellireper poi risorgere!Era il misteroeucaristicoera il misterodella croceche allargavano le radicidentro la mia vita.Un coraggio di salireuna forte sensazionedi libertà interiorecrescevano in me:era lo Spiritoche mi faceva comprendereche Diomi voleva tutta per sé.Non mi restava che affidarmi.Mi conveniva farmi"terra vergine"campo apertoalle intenzioni di Dio,ferro indifesoai colpi del suo scalpello:che di me facesseuna pietra vivae preziosaper l'edificazionedella Chiesa.E siccome non dovevovivere per me solama per gli altri,chiedevo al dolce Ospiteumiltà,dolcezza, mitezza ...giacché non si è santiper se stessi,ma per la lode di Dioe per irradiarenel mondoil volto del Signore.Guardavo Maria:era la mia via a Dio.Il volto del più bellotra i figli dell'uomorisplendevanella Figlia del Re.E così più adoravoe amavo l'Amoreche in Leisi era rivelatocon tanta potenza.Mi sarebbe bastatoripercorrere la viae la vita di Mariaper arrivareallo stesso traguardo:all'altissimo Padresulle orme del Figlionella forza dello Spirito.Maria deve esseremadre e sorella e maestranel nostro camminareal seguito del Signore.Da Leila grazia dell'intuitoper capire ogni giornoil volere del Signore;da Leila grazia della tenerezzaper obbedire con amore;da Leila grazia dell'audaciaper condividereil calice della passione.
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Da: CECCOTTO F., Nell’amore del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, PADOVA 1995