sr Giovanna

Suore elisabettine

Giovanna Antonia Visentin


 
Care sorelle, vi comunichiamo che oggi 17 ottobre 2017, dall’infermeria di Casa Madre 
il Signore ha chiamato a sé la nostra sorella

suor Giovanna Visentin

all’età di 82 anni.

Nata a San Pietro in Gu (Padova) il 6 novembre 1934, in una famiglia che ha dato alla Chiesa tre religiose (una fra le Elisabettine, una fra le Dorotee di Vicenza, una fra le Salesie) e un sacerdote salesiano, era entrata nella famiglia elisabettina nel 1953.

Dopo la professione fatta nel 1956, fu inviata a vivere la sua missione come infermiera e caposala accanto al malato all’ospedale maggiore di Trieste, nella clinica oculistica a Napoli, dove rivestì anche il ruolo di superiora della comunità. Da subito rivelò i segni di una malattia che l’ha accompagnata per tutta la vita e che ha arricchito per esperienza diretta la sua competenza infermieristica.

Nel 1976, lasciò parzialmente il campo infermieristico e fu chiamata ad essere superiora della comunità formativa del Noviziato che si andava allora costituendo.

Dopo tre anni fu nuovamente animatrice nella comunità di pastorale a Crotone dedicandosi alla pastorale infermieristica a domicilio, prima a Crotone, poi a Catanzaro nella parrocchia Sant’Antonio.

Nel 1990 la sua ricca umanità fu messa a servizio nell’accoglienza delle persone, soprattutto immigrate, che approdavano all’ambulatorio della Caritas a Roma.

Nel 2002 quando i segni dell’artrosi deformante si fecero più evidenti e sempre più invalidanti, fu sorella accogliente nella Casa E. Vendramini” a Firenze per quattro anni, poi, dopo un tempo di degenza nell’infermeria di Casa Madre, nella comunità “Santa Elisabetta”.

Ma la sua tempra fu fiaccata dal progredire del male e nel 2015 si rese necessario il ricovero in infermeria dove visse giorni segnati da grande sofferenza (che quasi mai spegnevano il suo sorriso), accentuata nell’ultimo mese da un ictus cerebrale. Il Signore la incontrò definitivamente oggi, festa di sant’Ignazio di Antiochia, un santo pastore martire che ha reso bella la Chiesa primitiva.

Suor Giovanna ci lascia una eredità preziosa: uno spirito gioviale, allegro, instancabile, capace di combattere i limiti della malattia con volontà e buon umore. I lavori che uscivano delle sue mani rattrappite erano sempre perfetti e originali. La sua presenza in comunità dava il gusto di vivere insieme.

Il Signore l’accolga fra le sue braccia e benedica tutte le persone che lei ha amato e curato e coloro che si sono presi cura di lei.


 

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