sr Beatrice

Suore elisabettine

Cecilia Andolfo,


 
Questa mattina, 11 marzo 2019


di anni 86, 
è tornata alla Casa del Padre; 

apparteneva alla comunità dell'Infermeria Regina Apostolorum - Taggì.

Era nata a Pozzonovo (Padova) il 19 settembre 1932 ed era entrata nella famiglia elisabettina nel 1950.

Dopo la professione – 1952 – e un breve periodo vissuto negli asili di Brusegana – Padova e di Stevenà di Caneva (Pordenone), fu avviata a esprimere la sua ricca sensibilità umana e professionale accanto al malato nell’ospedale di Aviano (Pordenone), quasi una preparazione per partire missionaria in Libia nell’ospedale di Misurata. Una permanenza breve, perché, dopo solo un anno, nel 1970 rientrò in Italia insieme alle consorelle come tutti i fratelli italiani.

Continuò ad essere sorella infermiera attenta e competente a Catanzaro, nella casa di cura “Villa del Sole”, a Venezia, nell’ospedale “Giustinian” e nella casa di riposo “Santi Giovanni e Paolo”, poi a Lerici (La Spezia) nella casa di riposo “Pastor Bonus”, ad Assisi presso l’Istituto “Serafico”, a Vasto Marina, presso l’Istituto “San Francesco”.

Nel 2004 venne il tempo del riposo, vissuto nella comunità soggiorno “E. Vendramini” a Padova-Arcella, rendendosi utile come infermiera e nelle varie esigenze della comunità, fino al 2015, quando lo stato di salute rese necessario il suo trasferimento nella infermeria di Casa Maran a Taggì.

Suor Beatrice visse con serenità il periodo della malattia, sempre sorridente e grata per le cure che riceveva.

La sua vita è stata contrassegnata da bontà e attenzione verso ogni persona. Queste qualità non l’anno abbandonata neanche negli ultimi anni vissuti a Taggì.

Poi un ricovero in ospedale e la difficoltà a recuperare la fase acuta che questa mattina l’ha portata serenamente incontro al Signore.

Le siamo grate per l’eredità che ci lascia come sorella elisabettina abitata da amore per il Signore e il suo regno, per ogni fratello e sorella sofferenti, per la vita spirituale e la preghiera aperta al mondo.

L’accompagniamo con la nostra preghiera di suffragio, sempre riconoscenti alle persone che le sono state vicine come vere samaritane.




 

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